Potenziali suicidi durante il trattamento dei pazienti con disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è associato ad alto rischio di atti suicidari.
Studi osservazionali suggeriscono un effetto protettivo del Litio ( Carbolithium ) nei confronti del comportamento suicidario.
Tuttavia, testare questo effetto in studi clinici randomizzati è logisticamente ed eticamente impegnativo.
È stata considerata l'ipotesi che il Litio offra ai pazienti con malattia bipolare e una storia di tentativi di suicidio una maggiore protezione contro il comportamento suicida rispetto al Valproato ( Depakin ).
Pazienti con disturbo bipolare e precedenti tentativi di suicidio ( n=98 ) sono stati randomizzati al trattamento con Litio o Valproato, oltre ai farmaci aggiuntivi come indicato, in uno studio in doppio cieco di 2.5 anni.
Un'analisi intent-to-treat è stata eseguita utilizzando il test log-rank per i dati di sopravvivenza.
Ci sono stati 45 eventi di suicidio in 35 partecipanti, di cui 18 tentativi da parte di 14 partecipanti, 6 inseriti nel gruppo Litio e 8 nel gruppo Valproato.
Non ci sono stati suicidi.
L'analisi intent-to-treat utilizzando il test log-rank non ha mostrato differenze tra i gruppi di trattamento per ciò che ha riguardato il tempo al tentativo di suicidio o all'evento di suicidio. I calcoli di potenza post hoc hanno rivelato che la dimensione modesta del campione, significativa della difficoltà di reclutamento, ha consentito soltanto il rilevamento di un rischio relativo di 5 o superiore.
In conclusione, nonostante l'elevata frequenza di eventi suicidari durante lo studio, questo studio randomizzato e controllato non ha rilevato alcuna differenza tra Litio e Valproato in termini di tempo al tentativo di suicidio o a un evento di suicidio in un campione di soggetti predisposti con disturbo bipolare.
Tuttavia, piccole differenze clinicamente significative tra i due farmaci non sono state escluse. ( Xagena_2011 )
Oquendo MA et al, Am J Psychiatry 2011; 168: 1050-1056
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